Il sogno dell’animo viaggiatore che s’avvera. Un moto a luogo senza tempo. Mete semplicemente vagheggiate. Dove saremmo arrivati la sera, e dove e cosa ci sarebbe stato il giorno dopo non era da sapere.
Quell’estate del 1979 fu proprio così. Un lungo viaggio alla easy-rider attraverso il Nord Europa. Come il film: due amici a cavalcioni delle loro motociclette e una macchina fotografica. Lasciando indietro tutto il resto del mondo che non fossero i chilometri da guadagnare davanti ai nostri parabrezza.
Il corredo fotografico ridotto all’osso per il poco spazio disponibile per il bagaglio necessario. Fu quella l’occasione che usai un autentico gioiellino della tecnologia fotografica dell’epoca: una MINOX 35 EL.
Compatta come un pacchetto di sigarette, si caricava con normale pellicola da 35mm. L’ottica fissa corrispondeva ad un medio grandangolo.
Un modo di avvicinarmi ai miei soggetti che ho sempre considerato peculiare per la visibilità dei dettagli che raccontano, o per dare armonia e profondità alle ribalte a cui m’affacciavo.
Norvegia, Danimarca, Olanda, Belgio, Francia: percorremmo più di cinquemila chilometri. Ognuno, dal primo all’ultimo, avventuroso, imprevedibile e sofferto il dovuto.
Intrecciammo discorsi con mille personaggi; e un’amica di strada con una Polaroid. Esplorammo ogni via e villaggio in cui ci imbattemmo. Spesso senza considerare mappe e carte stradali, ma seguendo semplicemente l’orizzonte davanti a noi.